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6 marzo 2014 - 4 Adar II 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Cominciano le regole relative ai sacrifici, o – per meglio dire – ai “qorbanòth”. La precisazione non è peregrina: se il termine sacrificio mette in risalto il lato della perdita che si subisce, il termine Qorbàn pone l’accento sulla finalità dell’ “avvicinare” a D.o la nostra offerta e dell’avvicinarci a Lui. A proposito del primo di essi, la ‘olà (olocausto), la Torah stabilisce che l’offerente “la offra a sua volontà davanti a D.o”. Questa espressione viene stranamente commentata da Rashì con queste parole: “Ciò insegna che lo si costringe ad offrire”.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Le vicende del Medio Oriente vengono spesso trattate come uniche al mondo e irripetibili ma non è così. Nel dibattito sul futuro di Israele si scontrano diverse ipotesi: due stati per due popoli – uno stato ebraico e uno stato arabo-palestinese, oppure uno stato per due popoli – tutto ebraico, oppure tutto arabo-palestinese. Alla base della discussione vi sono opposte teorie sull’esistenza, l’essenzialità e la permanenza delle identità nazionali, etniche e religiose, e a volte anche opposti ragionamenti sull’equità, sulla sovranità, sul colonialismo e sull’autoemancipazione dei popoli. Ed ecco ora un altro paese dibattersi nel problema dei due stati per due popoli, oppure uno solo, e per chi: l’Ucraina.
 
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ROMA - “La questione della purezza rituale”. E' il titolo della conferenza del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in programma questo pomeriggio alle 18 Pontificia Università Gregoriana. La lezione inaugura il ciclo di cinque conferenze “Lectio Difficilior / דבר אחר. Letture del Nuovo Testamento e del Talmud con lo sguardo (rivolto) verso l’Altra Tradizione” che, insieme al ciclo Littera et Spiritus appena terminato, forma il Tema Annuale del Centro Cardinal Bea "Un libro - L'Una e L'Altra Tradizione".
 
Un ciclo di incontri sull'etica medica
Un ciclo di incontri sull’etica medica patrocinato dal Dipartimento Educazione e Cultura UCEI, avrà luogo nei locali del Tempio dei Giovani sull’Isola Tiberina con cadenza settimanale. Appuntamento ogni lunedì alle 20. Tra i rabbanim coinvolti Roberto Colombo, Roberto Della Rocca, Riccardo Di Segni, Cesare Efrati, Gianfranco Di Segni, Benedetto Carucci, Ariel Di Porto, Amedeo Spagnoletto, Gavriel Levi, Umberto Piperno.
 
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Nuove minacce di Militia
“Con te ci vediamo presto”. È l’inquietante minaccia rivolta da Stefano Schiavulli, tra i leader del movimento di estrema destra Militia, al presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. L’episodio è avvenuto nel corso di un’udienza del processo che vede indagato Schiavulli per vari reati tra cui associazione per delinquere, violazione della legge Mancino, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico, apologia del fascismo, deturpamento di cose altrui, procurato allarme, minacce alle istituzioni e ai loro rappresentanti. Pochi istanti prima Pacifici aveva spiegato ai giudici di aver ricevuto una quarta testa di maiale nella sua abitazione (dopo le tre inviate a Tempio Maggiore, Ambasciata d’Israele e Museo di Roma in Trastevere) e di non aver pubblicizzato l’accaduto “per non dare visibilità a questi personaggi”. “Quando gli occhi dei due si incrociano – si legge su Repubblica – Schiavulli apre la sfida: ‘Ci vediamo presto eh… ci vediamo molto presto’. Pacifici torna indietro e risponde: ‘Ci vediamo presto? Cosa fai, mi minacci?’. Il presidente della Comunità ebraica è una furia. Le sue quattro guardie del corpo gli si lanciano addosso ma non riescono a fermarlo e lui va verso Schiavulli. Il militante antisemita a sua volta si alza, la tensione in aula è alle stelle. Interviene il presidente del secondo collegio Francesco Rugarli, richiama all’ordine l’imputato: ‘Signor Schiavulli lei qui è in un’aula di giustizia. Non se lo dimentichi mai’”.
Intervistato da Repubblica, l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno parla dei conti in rosso al Comune di Roma. Commentando il suo mandato quinquiennale, Alemanno dice: "Il costo del personale è sceso di 10 milioni e il ragioniere generale mi ha detto che a oggi gli oneri finanziari per gli investimenti sono sotto i 100 milioni. Ma mica è colpa mia se ho dovuto accendere mutui per le metropolitane o il museo della Shoah: impegni presi da Veltroni!".
Intercettato, nelle acque del Mar Rosso, un cargo carico di armi dirette ai gruppi islamici della Striscia di Gaza. A condurre l’operazione le forze di sicurezza israeliane (unità Shayetet 13), che hanno riscontrato all’interno della stiva numerosi missili provenienti dall’Iran e destinati ad essere smistati, in un primo momento, a Port Sudan. Il premier Benjamin Netanyahu, che ha autorizzato l’operazione, ha così commentato: “L’episodio dimostra che l’Iran sorride con Rohani mentre arma i terroristi”. A scriverne, tra gli altri, è Maurizio Molinari sulla Stampa. “L’Iran, con un cast di cui Assad e gli hezbollah sono coprotagonisti, esporta terrorismo non soltanto per Israele, ma in ogni parte del mondo. Si tratta di piromani che danno fuoco all’Asia, all’Africa, all’Europa, all’America per mantenere la leadership degli ayatollah nella guerra globale per il califfato”, commenta Fiamma Nirenstein sul Giornale.
 
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  davar
qui roma
Lieberman incontra Kerry
Roma crocevia di questioni internazionali. Dalla situazione libica, alla tensione in Ucraina fino ai negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, dietro all'odierna conferenza sulla Libia nella Capitale si celano diversi intrecci della politica mondiale. Presenti 35 rappresentati di governo di altrettanti paesi, tra cui il segretario di Stato Usa John Kerry, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman (nell'immagine). Secondo quanto riportano i giornali, i tre si incontreranno oggi per discutere la situazione delle trattative di pace israelo-palestinese. Lasciando Tel Aviv per l'Italia, Lieberman ha puntato il dito contro la controparte palestinese, accusata dal ministro di voler minare i negoziati ma sottolineando, intervistato dalla radio israeliana, “l'importanza di continuare a parlare e tenere sotto controllo il conflitto, anche se non si riuscirà a risolverlo”. La visita romana sarà l'occasione per Lieberman di conoscere il suo nuovo corrispettivo italiano, Federica Mogherini, che ha aperto questa mattina la conferenza legata alla Libia, paese su cui si sono spenti i riflettori ma ancora lontana da una stabilità.
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QUI MILANO - giornata europea dei giusti
Il bene, responsabilità di tutti
“Religiosi e laici: un’unica responsabilità”. Sotto il cielo primaverile, spiccano i colori dei ragazzi seduti in ascolto sul prato. Così al Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella di Milano si è celebrata la seconda Giornata europea dei Giusti, che ha voluto porre l’accento proprio sul contributo alla causa del bene che è stato dato lungo i decenni da uomini e donne diversi per retroterra culturale, ma uniti dall’impegno incondizionato per i valori della giustizia, della libertà, della salvaguardia della vita umana. A organizzare la cerimonia, l'Associazione Giardino dei Giusti con la collaborazione di Gariwo, Comune di Milano e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Per gli studenti e il pubblico giunto numeroso, la possibilità di ascoltare storie di famiglia, storie di amicizie, che si sono intrecciate nella grande Storia, grazie al ricordo delle sei figure che il Giardino del capoluogo lombardo, promotore della Giornata, ha scelto di accogliere quest’anno: i milanesi Giuseppe Sala, Fernanda Wittgens e don Giovanni Barbareschi, Nelson Mandela, Beatrice Rohner, Giovanni XXIII.
Grande l’emozione espressa dal Consigliere UCEI Giorgio Mortara nel presentare i Giusti attivi nella resistenza contro il nazifascismo e protagonisti della rete di salvataggio per soccorrere perseguitati ebrei e oppositori politici. Grandissimo entusiasmo di tutti anche per un ospite d'eccezione: l'ex calciatore e attuale allenatore del Milan Clarence Seedorf, da sempre impegnato nella battaglia contro il razzismo e per lo sport come strumento di promozione dei valori.

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QUI NONANTOLA - GIORNATA EUROPEA DEI GIUSTI
Villa Emma, casa di Memoria
I ragazzi ebrei arrivati dall’Europa centro-orientale e balcanica vicino a Modena, in quella Villa Emma che grazie al sostegno degli abitanti di Nonantola seppe accogliere e salvare saranno il punto di partenza del convegno internazionale “Un luogo a questa storia” che, in occasione della Giornata europea dei Giusti, sarà dedicato al progetto di costruzione di un memoriale. Nel luogo dove sono numerosi i segni della memoria - una targa, un monumento, la nascita della Fondazione Villa Emma sede di una appassionata e rigorosa ricerca storica - per tre giorni vari studiosi si confronteranno sulle cause delle persecuzioni, su tregue e violenze, sulla solidarietà e sulle forme di resistenza civile al centro di quella storia.
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QUI MODENA
Idan Raichel dà voce a Israele
Sono state le note di una antica canzone di Israele, scelta per regalare un’ultima emozione al pubblico che lo avvolgeva con una lunga ondata di applausi e di affetto, a chiudere al Teatro Comunale di Modena intitolato a Luciano Pavarotti la lunga tournèe europea, prima del rientro in patria e della partenza a maggio per gli States. A pochi passi dalla sinagoga cittadina, Idan Raichel ha spiegato come il suo più grande desiderio sia donare a chi lo ascolta emozioni e canzoni che si ricordino e che riportino alla mente di chi le ascolta le molte sfaccettature della sua amatissima Israele.
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SOCIAL NETWORK
La rete chiede, Peres risponde
“Sono qui con voi, pronto a rispondere alle vostre domande”. “Lei è il simbolo di Israele. Presidente perché non si ricandida alle prossime elezioni?”, “Grazie ma esistono delle regole e tutti i cittadini devono rispettare le leggi di Israele”. Tempestato di domande sul suo futuro, il presidente di Israele Shimon Peres si è divertito – almeno questo testimonierebbe la foto sorridente sul suo profilo – a rispondere alle decine di quesiti postati sulla sua bacheca Facebook per il collaudato esperimento social “The presidential Facebook Q&A”. Un'ora di botta e risposta in cui Peres ha dimostrato per l'ennesima volta la sua capacità di comunicare con le persone, utilizzando la via 2.0 per entrare in contatto con uomini e donne di Israele e di tutto il mondo. E visto l'apprezzamento di tutti gli intervenuti, questa modalità sembra piacere al popolo della rete che ha raccolto con entusiasmo la proposta di Peres, facendo piovere sul suo profilo centinaia di domande: cosa farà dopo la presidenza, in scadenza a luglio, è possibile una pace in Medio Oriente, ci sono errori del passato che, tornando indietro, non commetterebbe più, qual è il segreto di una buona leadership, sarà l'anno della liberazione di Pollard. Temi cari a una comunità che va da Israele al Messico e che in Peres vede una guida, non nascondendo qualche preoccupazione per il futuro della presidenza israeliana quando a luglio il discepolo di Ben Gurion lascerà il suo incarico.
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QUI FIRENZE
Aspettando il Balagan
Sono le nuove prospettive rabbiniche in Israele ad aprire “Aspettando il Balagan”, il ciclo di incontri presso la comunità ebraica di Firenze in collaborazione con il Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI e che preannuncia il “Balagan”, ovvero il ciclo estivo inaugurato lo scorso anno dalla Comunità con grande successo. A parlarne è rav Pierpaolo Pinhas Punturello, introdotto dal rabbino capo di Firenze Joseph Levi.
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LA SOLIDARIETà DEL PRESIDENTE UCEI
Nuove minacce da Militia
Ampia solidarietà al presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, minacciato ieri da un militante del gruppo di estrema destra Militia in occasione di un'udienza del processo che vede alla sbarra sette esponenti del movimento per i reati di associazione per delinquere, violazione della legge Mancino, diffusione di idee fondate sull'odio razziale ed etnico, apologia del fascismo, deturpamento di cose altrui, procurato allarme, minacce alle istituzioni e ai loro rappresentanti. A prendere immediatamente contatto con Pacifici anche il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che in un messaggio ha parlato di “episodio ignobile che pienamente qualifica chi si è reso protagonista di tali affermazioni”.
 pilpul
Setirot - La speranza, la paura
Ho la fortuna di conoscere Bruno Segre da parecchi anni e per quel “dolce vecchio” dall’aria pacatamente solida provo stima e affetto. Le sue riflessioni, nel corso del tempo, hanno accompagnato e stimolato una piccola (?) parte dell’ebraismo italiano; si può condividerle o meno, certamente non si possono ignorare. Ammetto che Bruno mi abbia affascinato anche per quell’aria da intellettuale-profeta “nato” nel Movimento Comunità fondato da Adriano Olivetti. Fatto sta che con grande interesse sto leggendo (e in certi casi rileggendo) alcuni suoi scritti raccolti oggi in un volume pubblicato da Wingsbert House.

Stefano Jesurum, giornalista
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