Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui         31 Ottobre 2019 -  2 Cheshvan 5780
L'INIZIATIVA DELLA SENATRICE A VITA LILIANA SEGRE

Commissione contro l'odio, il Senato dice sì
Ma la destra nega il proprio appoggio

"Mi auguro che quest'assemblea voglia esprimere un voto favorevole quanto più ampio possibile e mettere la Commissione in condizioni di piena operatività in tempi brevi". L'auspicio della senatrice a vita Liliana Segre, che con queste parole ha concluso il suo intervento nell'aula del Senato, è stato solo parzialmente accolto. Il via libera per istituire una commissione straordinaria contro odio, razzismo e antisemitismo, da lei stessa proposta, è infatti arrivato. Ma l'unanimità, che era la sua più profonda speranza, non c'è stata: 151 voti a favore, nessun voto contrario e 98 astensioni tra i senatori di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Una posizione che fa discutere e su cui è intervenuta, con ferme parole di condanna, anche la Presidente UCEI Noemi Di Segni. "La scelta dell’astensione da parte di alcuni partiti - ha infatti sottolineato in una nota la Presidente dell'Unione - è incomprensibile e irresponsabile. Un modo più o meno esplicito per legittimare, o per restare indifferenti, davanti a un odio che purtroppo avanza e che deve riguardare ciascuno di noi a prescindere da ogni appartenenza partitica”.
La commissione, di cui con ogni probabilità la Testimone della Shoah avrà la guida, nasce da un presupposto illustrato nell'aula di Palazzo Madama: "Gli odiatori, quasi tutti anonimi, devono sapere che la democrazia sa difendere secondo giustizia i propri valori e i diritti delle persone. Anche per questo dunque è importante approvare la mozione che istituisce la Commissione, perché siamo di fronte a delitti che hanno natura specifica, difficili da definire e normare, a cominciare dalla difficoltà di identificare gli autori di contenuti illegali, ma anche di sopprimere tali contenuti". Di qui, ha aggiunto Segre, "la necessità di fornire alle autorità competenti quanti più mezzi possibili di conoscenza, ma di offrire anche condivisione di esperienze e dati in cooperazione internazionale, così da giungere a conclusioni efficaci". Questa la sfida urgente della Commissione. 
Al termine dell'intervento tenuto martedì sera l'aula del Senato le aveva reso omaggio con un lungo applauso. E così anche ieri, dopo l'approvazione della sua mozione. Non tutti però si sono alzati, confermando l'esistenza di un problema reale e tangibile. 

 

L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE UCEI

"Irresponsabile chi ha scelto l'astensione"

In evidenza sui giornali l’intervento della Presidente UCEI Noemi Di Segni, che subito dopo il via libera del Senato ha commentato:
“Con il via libera all’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, mozione che aveva come prima firmataria la Testimone della Shoah e senatrice a vita Liliana Segre, il Senato ha oggi dato un importante segnale a tutta la società italiana. In un’epoca caratterizzata dall’affermazione crescente di odio e parole malate, pervasive in ogni aspetto della nostra vita reale e virtuale, è infatti necessario che le istituzioni intervengano con la massima incisività, forza e autorevolezza. Nessuna esitazione ulteriore è possibile, davanti alla voragine che rischia di aprirsi davanti a noi. L’iniziativa proposta dalla senatrice Segre colma così un vuoto significativo e si propone di offrire nuove soluzioni al contrasto di questo fenomeno di drammatica e lacerante attualità. Complimenti quindi a Liliana per questo risultato. Grazie a tutti coloro che, da diverse posizioni politiche, l’hanno sostenuta e la sosterranno in questa sfida. Chi oggi si è astenuto non è esentato dal dovere di partecipare a questo impegno. La scelta dell’astensione da parte di alcuni partiti resta comunque incomprensibile e irresponsabile. Un modo più o meno esplicito per legittimare, o per restare indifferenti, davanti a un odio che purtroppo avanza e che deve riguardare ciascuno di noi a prescindere da ogni appartenenza partitica”.

IL TESTO DELLA MOZIONE 

"Parole malate un pericolo per la convivenza civile"

“Negli ultimi anni si sta assistendo ad una crescente spirale dei fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo, che pervadono la scena pubblica accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web. Parole, atti, gesti e comportamenti offensivi e di disprezzo di persone o di gruppi assumono la forma di un incitamento all’odio, in particolare verso le minoranze. Essi, anche se non sempre sono perseguibili sul piano penale, comunque costituiscono un pericolo per la democrazia e la convivenza civile". 
È quanto si legge nel testo della mozione per l'istituzione di una commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, che aveva come prima firmataria la senatrice a vita Liliana Segre.

L'INTITOLAZIONE DELLA STRADA A ROMA 

"Via Elio Toaff, l'omaggio a un uomo ancora vivo"

"È una giornata storica non solo per la Comunità ebraica ma per tutta la città. Il rabbino Toaff ha segnato in maniera indelebile la nostra storia, con il suo esempio e la sua apertura mentale ha influenzato tutti noi. Oggi riconoscere in maniera simbolica questa persona è un passo importante anche per per consolidare ancora di più il legame tra Roma e la Comunità". Non nasconde l’emozione Virginia Raggi, sindaca della Capitale, nel giorno dell’intitolazione di un pezzo di via del Tempio, nella parte compresa tra via Catalana e via del Portico di Ottavia, alla memoria del rav Elio Toaff. In centinaia, tra cui molti giovanissimi, si sono ritrovati nel cuore del quartiere ebraico, a pochi passi dall’abitazione e dall’ingresso della sinagoga. I luoghi dell’immenso Maestro che di Roma fu rabbino capo per mezzo secolo. “Oggi celebriamo un grande italiano. Una storia di resistenza a tempi difficili e poi di ricrescita e rinascita, attraverso la difesa dei valori ebraici. L’intitolazione odierna è un segno molto significativo di volontà comune” sottolinea la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. “A Roma molte strade sono dedicate a papi, cardinali, santi. Questa è la prima che viene dedicata a un rabbino. Un rabbino che ha segnato un secolo. Uomo del dialogo, ma anche dai principi fermi. Un uomo che ha dato dignità alla Comunità e alla città” osserva poi il rav Riccardo Di Segni.

LA CONVERSAZIONE CON IL COMMISSARIO KLEIN

Ebrei in Germania, sfide e prospettive

La scelta di migliaia di israeliani di trasferirsi e vivere in Germania, il riemergere dell’antisemitismo nel paese, le azioni prese dal governo per contrastarlo. Sono alcuni degli elementi toccati da Felix Klein, Commissario speciale per la lotta all’antisemitismo del Governo federale tedesco, in occasione dell’incontro organizzato all’Università di Torino dal titolo “Eu-stalgia: l’immigrazione israeliana in Germania”. La conferenza – aperta dai saluti del rettore Stefano Geuna e con la partecipazione del direttore de La Stampa Maurizio Molinari – fa parte del ciclo di incontri “Cosmopoliti vs Identitari. Universalismo, sovranismo e xenofobia” organizzato dall’Università di Torino con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dell’Università degli Studi Roma Tre.

LA MOSTRA ALLA FONDAZIONE MUSEO DELLA SHOAH DI ROMA 

Lituania, una storia di oblio e di riscoperta

Un’antica e feconda presenza, quasi del tutto annientata dalla Shoah. “Un’era di sette secoli. Lietuva. Lite. Lite”, inaugurata ieri sera nei locali della Fondazione Museo della Shoah di Roma, curata da Marcello Pezzetti con la collaborazione dell’ambasciata lituana in Italia, costituisce un tentativo di riscoperta dell’eredità ebraica del Paese baltico. Era la “Gerusalemme del Nord”, la capitale Vilnius. Oggi di quell’epoca gloriosa nulla o quasi resta. Molto spesso una tiepida e imbarazzata memoria. 

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IL CONVEGNO AL CENTRO BIBLIOGRAFICO UCEI 

I matematici e le Leggi razziste

I matematici e le persecuzioni razziali antiebraiche. È il tema di un convegno, a cura della Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche Mathesis, in programma mercoledì 6 novembre alle 16 al Centro Bibliografico UCEI. Il convegno, che si aprirà con i saluti istituzionali della presidente dell’Unione Noemi Di Segni e della presidente della sezione romana di Mathesis Ester Rizzi, vedrà alternarsi diversi relatori. Ad avviare il convegno una introduzione di Ferruccio Diozzi, presidente degli Amici di Città della Scienza.

(Nell'immagine Renato Caccioppoli, geniale matematico napoletano che si oppose al fascismo e che sarà ricordato durante il convegno)

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Rassegna stampa

L'astensione a destra
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Cos'è il razzismo
Il razzismo sussiste quando la differenza, tra persone e gruppi, è usata come base per manifestazioni ostili dell’uno nei confronti dell’altro. 
Il razzista è colui che afferma, preliminarmente, l’esistenza di differenze biologiche tra le persone: colore della pelle, forma del naso, odore, composizione del sangue, o anche maniera di atteggiarsi, di camminare, di guardare. In alcuni casi queste differenze sono reali ed evidenti. In altri, si tratta di differenze presunte, inventate o interpretate: il razzista opera, nel suo discorso e nel suo comportamento, come se esse esistessero realmente. Da qui il razzista fa derivare una conseguenza da lui ritenuta “logica”: questi tratti dall’altro hanno sempre un coefficiente negativo, sono significativamente cattivi.
Saul Meghnagi
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Setirot - Versi malinconici
Le piazze del Cile e il ricordo degli esiliati cileni incontrati anni fa. I curdi e le nefandezze compiute dal nostro mondo. La ripresa del volontariato con i migranti da portare all’esame di III media. Il toccante saggio di Lea Golberg che accompagna Poesie di Avraham Ben Yitzhak. La preoccupazione forte per l’involuzione della politica italiana.
Stefano Jesurum
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I fruttopuristi
Nel fortunato testo I frutti puri impazziscono (Bollati Boringhieri), l’antropologo James Clifford ha utilizzato un’immagine tratta da una poesia di William Carlos Williams, quella appunto dei frutti puri, per chiarire la poca serietà delle pretese di purezza culturale. Isolare le identità, secondo Clifford, significa soffocarle e provocare un corto circuito, farle impazzire insomma. Eppure negli ultimi trent’anni, seguiti alla pubblicazione del libro di Clifford, dobbiamo prendere atto di una radicalizzazione delle identità impressionante, anche se non uniforme.
Giorgio Berruto
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Lo sterminio degli armeni  
Notizie in bilico tra sgomento e fiducia – e qualche speranza deve pur uscire, dal buio cielo che in questo Shabbat ricorderemo, leggendo della violenza umana lavata via dal mabbul e del patto siglato dal Signore con l’umanità sopravvissuta: non maledire più la terra a causa dell’uomo, anche se chi uccide avrà il proprio sangue versato per non aver rispettato di essere stato creato ad immagine del Creatore. 
Sara Valentina Di Palma
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Orlando, Arafat e la pace
Bene ha fatto l’UCEI a usare un linguaggio prudente definendo Yasser Arafat “un personaggio controverso” e “inopportuna” la decisione del Comune di Palermo di intitolare un tratto del lungomare al leader palestinese. Ha fatto bene a usare un linguaggio prudente per le responsabilità che gravano sull’organizzazione che rappresenta gli ebrei italiani.
Ma alla stessa prudenza non è tenuto il privato cittadino che, di fronte all’incredibile decisione del sindaco Leoluca Orlando, ha la possibilità e anche il dovere di parlare chiaro.
 
Valentino Baldacci
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Il mirto
Durante la lunga festa di Sukkot abbiamo regolarmente e ripetutamente impiegato il Lulav durante le varie funzioni al Beit Haknesset. Il Lulav è un fascetto di tre specie vegetali che hanno significati diversi tra loro e che i Maestri interpretano variamente.
Questa volta ci soffermeremo sul mirto. È un arbusto piuttosto grande (2-3 metri) con foglie persistenti color verde scuro e lucide che, quando sono sfregate, rilasciano un profumo gradevole.
Roberto Jona
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