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30 novembre 2015 - 18 Kislev 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
Perché gli Ebrei si dondolano quando pregano e studiano? I nostri Maestri chiesero a Rabbi Shimon bar Yochai: “Perché solo gli Ebrei si dondolano quando si occupano di Torah e gli altri popoli del mondo non lo fanno?”.
Egli rispose loro: “Mi avete ricordato un concetto importantissimo che la gente ignora e a cui non presta attenzione. Le anime degli Ebrei provengono dal santo lume ardente, poiché è scritto (Proverbi 20, 27): ‘L’anima dell’uomo è una fiamma divina’ e la luce di questa fiamma, quando è accesa dalla Torah celeste, non si calma neppure per un istante e questo è il significato del versetto (Salmi 83, 2): ‘Signore, non restare in silenzio’.
 
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Anna
Foa,
storica
“Quando l’Europa non si preoccupa dei conflitti nelle regioni vicine, questi conflitti arrivano in Europa” afferma lapidariamente l’ex ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer in una bella intervista di ieri al Corriere della Sera. Il riferimento è, naturalmente, alla situazione siriana. Vale la pena di rifletterci.
 
La tutela delle differenze
e la scuola italiana
Sui quotidiani italiani continua il dibattito sul rapporto tra laicità, rispetto delle minoranze e religione all’interno delle scuole del paese, ritornato attuale dopo la decisione di un preside di Rozzano, in provincia di Milano, di sostituire il concerto di Natale con un “concerto d’inverno” per non urtare la sensibilità degli alunni di altre religioni. Intervistato da Repubblica, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna sottolinea che la questione sul tavolo è una, “la comprensione delle diversità. La scuola dovrebbe dare spazio e voce alle varie religioni, anche a quelle delle minoranze”. Cosa che non sempre accade, sottolinea il presidente,“a cominciare dall’ora di religione che non è paritaria per le varie fedi. Si può fare il presepe, ma bisogna contestualizzarlo spiegare cosa rappresenta, come è nato e cosa c’era intorno quando è nato”. Sul tema, è intervenuto anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni con una lettera inviata al Corriere della Sera. “L’esperienza della presenza ebraica in questo Paese suggerisce un modello di convivenza”, scrive il rav, che si traduce nel concetto di “non rinunciare a sé stessi, ma non imporlo agli altri”. Ovvero se la maggioranza si riconosce in simboli come il Natale e il presepe, afferma Di Segni, “non dovrebbe avere complessi a esporli, o limitarsi nell’organizzazione di concerti festivi; ma con la avvertenza fondamentale che si tratta di attività libere e facoltative senza nessuna conseguenza negativa per chi non le segue”.

Israele-Ue, rapporti sospesi. Dopo la decisione dell’Unione Europa di etichettare i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani in Cisgiordania, il Primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu ha annunciato che sospenderà i rapporti diplomatici con la diplomazia di Bruxelles, in particolare escludendo l’Ue dal tavolo per la riapertura del processo di pace con i palestinesi, riporta La Stampa. Il quotidiano parla di “ritorsione” da parte di Netanyahu che investe le istituzioni di Bruxelles – a cominciare dal ministro degli Esteri europeo, Federica Mogherini – ma non singoli Stati. Secondo il Corriere, la mossa israeliana non avrà grandi ripercussioni “perché l’Ue da anni ha un ruolo marginale nei negoziati israelo-palestinesi. E infine, cosa più importante, perché i negoziati non ci sono”. Repubblica invece sottolinea che la sospensione dei rapporti diplomatici suscita perplessità anche negli ambienti più vicini a Netanyahu: “Scrive Dan Margalit, columnist del filogovernativo Israel Ha Yom, che con la decisione di oggi il governo di Israele sembra ‘aver perso la bussola’”.
 
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  davar
il presidente ucei presenta il libro di alfano
"Chi ha paura non è libero"
Sarà il presidente dell'Unione delle Comunità Italiane Renzo Gattegna a presentare in una serata coordinata da Bruno Vespa “Chi ha paura non è libero” (Mondadori), il libro del ministro degli Interni Angelino Alfano, da poco pubblicato. Il racconto in prima persona della minaccia rivolta dall’Islam integralista alle società libere e democratiche e dello sforzo che queste stanno assumendo o sono chiamate ad assumersi nella lotta al terrore.
L’appuntamento è per mercoledì pomeriggio a Roma alle 18, nei locali della Biblioteca Angelica (piazza di Sant’Agostino, 8).
Insieme al ministro Alfano e al presidente Gattegna interverranno anche monsignor Rino Fisichella, l’imam Yahya Pallavicini, i giornalisti Monica Maggioni e Bruno Vespa.
Sul numero di dicembre del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche in distribuzione uno stralcio in anteprima dal libro. “Resteremo vigili – assicura Alfano – e lo faremo per i nostri figli, per consegnare loro un’Italia ancor più libera e sicura nella quale vivere. Il nemico è forte; i nostri valori democratici e i nostri princìpi liberali lo sono di più. Molto di più. Per questo vinceremo”.

Quell’illusione da riconquistare

Nessuno sceglie il tempo in cui vivere. A me, a noi, alla mia generazione, è capitato il privilegio di non conoscere le guerre del secolo scorso. A me è capitato l’onore di essere ministro dell’Interno e la responsabilità di esserlo al tempo dell’Islamic State.
A me, alla mia generazione, è capitato di illudersi che le guerre potessero essere solamente quelle lì; quelle “convenzionali”. Soldati in divisa, carri armati, dichiarazioni ufficiali affidate agli ambasciatori degli Stati in conflitto. Già, gli Stati, quelli che la geografia e la storia ci hanno lasciato in eredità nei secoli e negli ultimi decenni. Fino a Jalta e fino ai postumi democratici della caduta del Muro di Berlino. Era, appunto, un’illusione. Come era un’illusione l’idea che la pace portasse a una crescita infinita. L’illusione di chi è nato negli anni Settanta e ha conosciuto solo pace e prosperità.
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QUI TORINo - la giornata di studi 
Comunità fra crisi e rilancio
Soddisfazione e un impulso forte a una progettualità condivisa. Nuovi spunti pratici e la sicurezza derivante dalla sensazione di poter condividere il peso di problemi e scelte non di rado complesse.
Queste le sensazioni raccontate dai relatori del convegno "Piccole Comunità crescono. Ieri, oggi, domani” organizzato a Torino dall'associazione culturale Anavim con l'obiettivo di stimolare un confronto fra coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con i problemi, le difficoltà e le sfide che la gestione di una comunità ebraica di medie e piccole dimensioni porta con sé. Dopo l'apertura dei lavori - protagonisti della prima sessione, il vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni e l'assessore UCEI al Bilancio e all'Otto per Mille Noemi Di Segni, assieme al sociologo Enzo Campelli e allo storico Gadi Luzzatto Voghera - introdotti dalla presidente di Anavim Marta Morello (che ha sottolineato proprio il valore del confronto e della sicurezza che può dare il sapere che altri si trovano a gestire situazioni simili), il presidente Dario Disegni ha portato il saluto della Comunità intera ai presenti e ha ricordato come un simile dibattito possa essere particolarmente importante alla vigilia del rinnovo dei vertici dell'ebraismo italiano.
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israele -  colpevoli di omicidio due minorenni 
Abu Khdeir, prime condanne 
Due giovani ebrei sono stati dichiarati colpevoli dell’assassinio di un ragazzo palestinese, bruciato vivo nella foresta di Gerusalemme. Il verdetto del processo per il rapimento e l’assassinio di Mohammad Abu Khdeir, 16 anni, è stato annunciato lunedì mattina dalla Corte distrettuale di Gerusalemme. La Corte si è pronunciata anche sul terzo imputato, Yosef Haim Ben David, 31 anni, proveniente dalla città di Adam nella West Bank, riconoscendolo colpevole per i crimini di cui è accusato, ma non si è ancora espressa sulla condanna a causa della richiesta, pervenuta all’ultimo minuto, della difesa di una perizia psichiatrica.
La corte ha riconosciuto Ben David colpevole di omicidio, sequestro finalizzato all’omicidio, tentato rapimento, aggressione aggravata e incendio doloso. Il suo caso verrà ridiscusso il prossimo 20 dicembre. Gli avvocati di Ben David hanno richiesto la perizia psichiatrica solo pochi giorni fa, volta a provare l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato nel momento in cui ha commesso il crimine.
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qui torino -  convegno miur
I giovani e la testimonianza
Come tutelare il ricordo

Oltre settanta opere tra lavori grafici, sculture, filmati, album, collage, valigie della Memoria e installazioni artistiche in mostra, opera di studenti italiani dalle provenienze più disparate.
Decine di scolaresche da tutto il Piemonte in visita e protagoniste.
Va chiudendosi la seconda tappa della mostra itinerante “I giovani ricordano la Shoah” realizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
A due giorni dalla chiusura dell’esposizione, ospitata presso l’Archivio di Stato, i temi sollevati dalla stessa sono stati oggetto di un approfondimento svoltosi questa mattina nella sala degli Archivi Juvarrani.  
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qui bari - l'apertura del consolato onorario
Puglia e Israele, nuovi legami 
Nelle scorse ore è stato aperto a Bari il primo consolato onorario di Israele in Italia. “Speriamo che darà impulso alle relazioni tra la Puglia e Israele”, l'auspicio dell'ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon, presente alla cerimonia. “La rappresentanza di Israele in questa parte d'Italia non era sufficiente, a fronte di una potenzialità di cooperazione alta: dal turismo all'agricoltura, passando per le tecnologie”, ha dichiarato Gilon, che nelle scorse settimane ha nominato come console onorario Luigi De Santis, 31 anni, presidente Gruppo Giovani imprenditori edili Ance Bari e Bat e fondatore della delegazione barese dei Giovani Fondo Ambiente Italiano. Nel corso della sua visita a Bari, l'ambasciatore ha incontrato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. “Abbiamo parlato di ciò che ci lega, il Mediterraneo, il mare, la cultura - ha dichiarato Emiliano - e ricordato che la Puglia ha avuto un ruolo nella storia della diaspora di Israele. Ancora oggi a Capo Santa Maria di Leuca ci sono case che custodiscono scritte in ebraico con espressioni di gratitudine, tracce di una storia che i pugliesi ricordano con emozione e commozione”.

qui roma
Il secolo di Georges Loinger
Tra Resistenza e Exodus

In 105 anni di vita, Georges Loinger ha vissuto decine di esistenze diverse: è stato un giovane soldato dell’esercito francese fatto prigioniero dai tedeschi, l’animatore della Resistenza ebraica durante l’occupazione nazista e uno dei principali protagonisti della vicenda legata ad Exodus, la nave partita nel 1947 dall’Europa per far arrivare nell’allora Palestina i sopravvissuti alla Shoah. Ospite di una serata organizzata dalla sezione italiana dell’associazione Keren Kayemeth LeIsrael, Loinger ha affascinato il pubblico accorso numeroso con la sua vis e i suoi travolgenti racconti.
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QUI FIRENZE
Sulle note di Abramo Basevi
Inserendosi nel tema di Firenze Capitale, che domina attualmente il panorama culturale cittadino, nel corso di un incontro del Gruppo di studi storici, attivo nella Comunità ebraica da un ventennio, Liana Funaro ha tenuto una brillante lezione, seguita con molto interesse, su “Abramo Basevi: musica ed ebraismo negli anni di Firenze Capitale”. Il Basevi, nato il 29 dicembre 1818 a Livorno, unico figlio maschio del noto medico Emanuele, per un ventennio cancelliere della Comunità labronica, benché fosse fin da giovane ottimo pianista, per seguire i dettami paterni aveva studiato medicina a Pisa, ma non appena conseguita la laurea si era trasferito a Firenze, dedicandosi alla musica.

Lionella Viterbo
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informazione - international edition
Israele, Europei di nuoto 2015
in vasca le stelle italiane

Si svolgeranno questa settimana gli europei di nuoto in vasca corta. A ospitarli sarà per la prima volta Israele, che ha promesso un’accoglienza da star per le centinaia di atleti che scenderanno in acqua a Netanya. Sull’odierna edizione di Pagine Ebraiche dedicata al pubblico internazionale i retroscena diplomatici di un evento che alcuni paesi, in testa l’Ungheria, avevano tentato di soffiare a Gerusalemme, accampando “ragioni di sicurezza”, e il ruolo dell’Italia nel respingere questi tentativi.
“Andiamo in Israele con tutti i migliori. Penso ad esempio ai nostri tre assi Pellegrini, Magnini e Paltrinieri. Ma anche a tutti gli altri. Una delegazione che è tra le più competitive, non ho dubbi. Il nostro obiettivo? Lasciare il segno” ha sottolineato Paolo Barelli, presidente della Lega europea del nuoto, in un colloquio con il giornale dell’ebraismo italiano pubblicato nel numero di dicembre attualmente in distribuzione. Barelli che ha avuto, nel confermare la sede dei Campionati, un ruolo determinante.
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pilpul
 Oltremare - Fuori da Tel Aviv
Fuori da Tel Aviv, ci sono luoghi meravigliosi in cui si vedono ancora le tracce degli aranceti che hanno messo le basi dell’economia israeliana.
Dovremmo ricordarcene ogni santa mattina, mentre beviamo il succo, che è grazie a quegli aranceti se oggi siamo un piccolo impero dell’high-tech. Che poi, a Tel Aviv le arance appunto hanno la forma parecchio prosaica di bottiglie di plastica e si chiamano pri-niv o pri-gat, o pri-qualcosa per via della parola ‘frutto’ che va proprio bene come suffisso là davanti. Il frutto israeliano per eccellenza.


Daniela Fubini, Tel Aviv
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 “Dove andiamo stando”
Qualche settimana fa ho assistito alla prima rappresentazione di Mangiafuoco, che a sua volta è il primo tempo di un’opera ancora senza titolo, scritta da Diego Chersicola. Eravamo in pochi, il luogo era perfetto, gli interpreti adeguati, il testo eccellente. Dopo, camminando lungo il reticolo di vie e slarghi della Citavecia di Trieste, ero come sospeso. Pochi metri sopra terra, eh? Però mi sembrava di vedere meglio, più in prospettiva. Le parole sono ponti, mi sono detto.
E adesso di nuovo, sono qui in poltrona (sia benedetto Steve Jobs che ci permette di scrivere ovunque), e mi sembra di essere in volo. Sto viaggiando ancora, i miei pensieri sono leggeri, il fumo del toscano è la loro scia. Qui al mio fianco la copia del mio ‘biglietto aereo’ di 147 pagine: Il Ciclope, di Paolo Rumiz (Feltrinelli).
Cosa fa di un libro una macchina volante ? L’autenticità, l’urgenza, e lo stile. Vorrei avere lo spazio e le occasioni di dirvi meglio cosa siano, qui mi limito a questo: se non ci sono ve ne accorgete. Come l’amore, che sappiamo benissimo quando non c’è, e quando c’è sospende e fa vibrare.


Valerio Fiandra
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 Libro indegno, non lo presento
Chiedo ospitalità pregando di pubblicare questo mio messaggio. Sono sconcertato che un'associazione degna come l’Anpi promuova a Roma la presentazione di un libro così indegno come “Sionismo, il vero nemico degli ebrei”.
Mi era stato chiesto, prima ancora di poter verificare il contenuto del libro, di intervenire eventualmente fra il pubblico per controbattere le tesi lì esposte. Invece ricevo solo ieri sera, gentilmente da Riccardo Pacifici, la locandina in cui il mio nome compare a mia insaputa fra gli oratori. Ho saputo inoltre della natura del curatore e promotore dello stesso libro e quindi mi dissocio totalmente dall’iniziativa e non intendo partecipare ad alcun dibattito del genere.

Giorgio Gomel



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