
Paolo Sciunnach,
insegnante
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Perché
gli Ebrei si dondolano quando pregano e studiano? I nostri Maestri
chiesero a Rabbi Shimon bar Yochai: “Perché solo gli Ebrei si dondolano
quando si occupano di Torah e gli altri popoli del mondo non lo fanno?”.
Egli rispose loro: “Mi avete ricordato un concetto importantissimo che
la gente ignora e a cui non presta attenzione. Le anime degli Ebrei
provengono dal santo lume ardente, poiché è scritto (Proverbi 20, 27):
‘L’anima dell’uomo è una fiamma divina’ e la luce di questa fiamma,
quando è accesa dalla Torah celeste, non si calma neppure per un
istante e questo è il significato del versetto (Salmi 83, 2): ‘Signore,
non restare in silenzio’.
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Anna
Foa,
storica
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“Quando
l’Europa non si preoccupa dei conflitti nelle regioni vicine, questi
conflitti arrivano in Europa” afferma lapidariamente l’ex ministro
degli esteri tedesco Joschka Fischer in una bella intervista di ieri al
Corriere della Sera. Il riferimento è, naturalmente, alla situazione siriana. Vale la pena di rifletterci.
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La tutela delle differenze e la scuola italiana
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Sui
quotidiani italiani continua il dibattito sul rapporto tra laicità,
rispetto delle minoranze e religione all’interno delle scuole del
paese, ritornato attuale dopo la decisione di un preside di Rozzano, in
provincia di Milano, di sostituire il concerto di Natale con un
“concerto d’inverno” per non urtare la sensibilità degli alunni di
altre religioni. Intervistato da Repubblica, il presidente dell’Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna sottolinea che la
questione sul tavolo è una, “la comprensione delle diversità. La scuola
dovrebbe dare spazio e voce alle varie religioni, anche a quelle delle
minoranze”. Cosa che non sempre accade, sottolinea il presidente,“a
cominciare dall’ora di religione che non è paritaria per le varie fedi.
Si può fare il presepe, ma bisogna contestualizzarlo spiegare cosa
rappresenta, come è nato e cosa c’era intorno quando è nato”. Sul tema,
è intervenuto anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni con una
lettera inviata al Corriere della Sera. “L’esperienza della presenza
ebraica in questo Paese suggerisce un modello di convivenza”, scrive il
rav, che si traduce nel concetto di “non rinunciare a sé stessi, ma non
imporlo agli altri”. Ovvero se la maggioranza si riconosce in simboli
come il Natale e il presepe, afferma Di Segni, “non dovrebbe avere
complessi a esporli, o limitarsi nell’organizzazione di concerti
festivi; ma con la avvertenza fondamentale che si tratta di attività
libere e facoltative senza nessuna conseguenza negativa per chi non le
segue”.
Israele-Ue, rapporti sospesi. Dopo la decisione dell’Unione Europa di
etichettare i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani in
Cisgiordania, il Primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu ha
annunciato che sospenderà i rapporti diplomatici con la diplomazia di
Bruxelles, in particolare escludendo l’Ue dal tavolo per la riapertura
del processo di pace con i palestinesi, riporta La Stampa. Il
quotidiano parla di “ritorsione” da parte di Netanyahu che investe le
istituzioni di Bruxelles – a cominciare dal ministro degli Esteri
europeo, Federica Mogherini – ma non singoli Stati. Secondo il
Corriere, la mossa israeliana non avrà grandi ripercussioni “perché
l’Ue da anni ha un ruolo marginale nei negoziati israelo-palestinesi. E
infine, cosa più importante, perché i negoziati non ci sono”.
Repubblica invece sottolinea che la sospensione dei rapporti
diplomatici suscita perplessità anche negli ambienti più vicini a
Netanyahu: “Scrive Dan Margalit, columnist del filogovernativo Israel
Ha Yom, che con la decisione di oggi il governo di Israele sembra ‘aver
perso la bussola’”.
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il presidente ucei presenta il libro di alfano
"Chi ha paura non è libero"
Sarà
il presidente dell'Unione delle Comunità Italiane Renzo Gattegna a
presentare in una serata coordinata da Bruno Vespa
“Chi ha paura non è libero” (Mondadori), il libro del ministro degli
Interni Angelino Alfano, da poco pubblicato. Il racconto in prima
persona della minaccia rivolta dall’Islam integralista alle società
libere e democratiche e dello sforzo che queste stanno assumendo o sono
chiamate ad assumersi nella lotta al terrore.
L’appuntamento è per mercoledì pomeriggio a Roma alle
18, nei locali della Biblioteca Angelica (piazza di Sant’Agostino, 8).
Insieme al ministro
Alfano e al presidente Gattegna interverranno anche monsignor Rino
Fisichella, l’imam Yahya Pallavicini, i giornalisti Monica Maggioni e
Bruno Vespa.
Sul numero di dicembre
del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche in distribuzione
uno stralcio in anteprima dal libro. “Resteremo vigili – assicura
Alfano – e lo faremo per i nostri figli, per consegnare loro un’Italia
ancor più libera e sicura nella quale vivere. Il nemico è forte; i
nostri valori democratici e i nostri princìpi liberali lo sono di più.
Molto di più. Per questo vinceremo”.
Quell’illusione da riconquistare
Nessuno
sceglie il tempo in cui vivere. A me, a noi, alla mia generazione, è
capitato il privilegio di non conoscere le guerre del secolo scorso. A
me è capitato l’onore di essere ministro dell’Interno e la
responsabilità di esserlo al tempo dell’Islamic State.
A me, alla mia generazione, è capitato di illudersi che le guerre
potessero essere solamente quelle lì; quelle “convenzionali”. Soldati
in divisa, carri armati, dichiarazioni ufficiali affidate agli
ambasciatori degli Stati in conflitto. Già, gli Stati, quelli che la
geografia e la storia ci hanno lasciato in eredità nei secoli e negli
ultimi decenni. Fino a Jalta e fino ai postumi democratici della caduta
del Muro di Berlino. Era, appunto, un’illusione. Come era un’illusione
l’idea che la pace portasse a una crescita infinita. L’illusione di chi
è nato negli anni Settanta e ha conosciuto solo pace e prosperità.
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israele - colpevoli di omicidio due minorenni
Abu Khdeir, prime condanne
Due
giovani ebrei sono stati dichiarati colpevoli dell’assassinio di un
ragazzo palestinese, bruciato vivo nella foresta di Gerusalemme. Il
verdetto del processo per il rapimento e l’assassinio di Mohammad Abu
Khdeir, 16 anni, è stato annunciato lunedì mattina dalla Corte
distrettuale di Gerusalemme. La Corte si è pronunciata anche sul terzo
imputato, Yosef Haim Ben David, 31 anni, proveniente dalla città di
Adam nella West Bank, riconoscendolo colpevole per i crimini di cui è
accusato, ma non si è ancora espressa sulla condanna a causa della
richiesta, pervenuta all’ultimo minuto, della difesa di una perizia
psichiatrica.
La corte ha riconosciuto Ben David colpevole di omicidio, sequestro
finalizzato all’omicidio, tentato rapimento, aggressione aggravata e
incendio doloso. Il suo caso verrà ridiscusso il prossimo 20 dicembre.
Gli avvocati di Ben David hanno richiesto la perizia psichiatrica solo
pochi giorni fa, volta a provare l’incapacità di intendere e di volere
dell’imputato nel momento in cui ha commesso il crimine. Leggi
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qui bari - l'apertura del consolato onorario
Puglia e Israele, nuovi legami
Nelle
scorse ore è stato aperto a Bari il primo consolato onorario di Israele
in Italia. “Speriamo che darà impulso alle relazioni tra la Puglia e
Israele”, l'auspicio dell'ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon,
presente alla cerimonia. “La rappresentanza di Israele in questa parte
d'Italia non era sufficiente, a fronte di una potenzialità di
cooperazione alta: dal turismo all'agricoltura, passando per le
tecnologie”, ha dichiarato Gilon, che nelle scorse settimane ha
nominato come console onorario Luigi De Santis, 31 anni, presidente
Gruppo Giovani imprenditori edili Ance Bari e Bat e fondatore della
delegazione barese dei Giovani Fondo Ambiente Italiano. Nel corso della
sua visita a Bari, l'ambasciatore ha incontrato il presidente della
Regione Puglia Michele Emiliano. “Abbiamo parlato di ciò che ci lega,
il Mediterraneo, il mare, la cultura - ha dichiarato Emiliano
- e ricordato che la Puglia ha avuto un ruolo nella storia della
diaspora di Israele. Ancora oggi a Capo Santa Maria di Leuca ci sono
case che custodiscono scritte in ebraico con espressioni di
gratitudine, tracce di una storia che i pugliesi ricordano con emozione
e commozione”.
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QUI FIRENZE
Sulle note di Abramo Basevi
Inserendosi
nel tema di Firenze Capitale, che domina attualmente il panorama
culturale cittadino, nel corso di un incontro del Gruppo di studi
storici, attivo nella Comunità ebraica da un ventennio, Liana Funaro ha
tenuto una brillante lezione, seguita con molto interesse, su “Abramo
Basevi: musica ed ebraismo negli anni di Firenze Capitale”. Il Basevi,
nato il 29 dicembre 1818 a Livorno, unico figlio maschio del noto
medico Emanuele, per un ventennio cancelliere della Comunità labronica,
benché fosse fin da giovane ottimo pianista, per seguire i dettami
paterni aveva studiato medicina a Pisa, ma non appena conseguita la
laurea si era trasferito a Firenze, dedicandosi alla musica.
Lionella Viterbo Leggi
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informazione - international edition
Israele, Europei di nuoto 2015
in vasca le stelle italiane
Si
svolgeranno questa settimana gli europei di nuoto in vasca corta. A
ospitarli sarà per la prima volta Israele, che ha promesso
un’accoglienza da star per le centinaia di atleti che scenderanno in
acqua a Netanya. Sull’odierna edizione di Pagine Ebraiche dedicata al
pubblico internazionale i retroscena diplomatici di un evento che
alcuni paesi, in testa l’Ungheria, avevano tentato di soffiare a
Gerusalemme, accampando “ragioni di sicurezza”, e il ruolo dell’Italia
nel respingere questi tentativi.
“Andiamo in Israele con tutti i migliori. Penso ad esempio ai nostri
tre assi Pellegrini, Magnini e Paltrinieri. Ma anche a tutti gli altri.
Una delegazione che è tra le più competitive, non ho dubbi. Il nostro
obiettivo? Lasciare il segno” ha sottolineato Paolo Barelli, presidente
della Lega europea del nuoto, in un colloquio con il giornale
dell’ebraismo italiano pubblicato nel numero di dicembre attualmente in
distribuzione. Barelli che ha avuto, nel confermare la sede dei
Campionati, un ruolo determinante. Leggi
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Oltremare
- Fuori da Tel Aviv |
Fuori
da Tel Aviv, ci sono luoghi meravigliosi in cui si vedono ancora le
tracce degli aranceti che hanno messo le basi dell’economia israeliana.
Dovremmo ricordarcene ogni santa mattina, mentre beviamo il succo, che
è grazie a quegli aranceti se oggi siamo un piccolo impero
dell’high-tech. Che poi, a Tel Aviv le arance appunto hanno la forma
parecchio prosaica di bottiglie di plastica e si chiamano pri-niv o
pri-gat, o pri-qualcosa per via della parola ‘frutto’ che va proprio
bene come suffisso là davanti. Il frutto israeliano per eccellenza.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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“Dove andiamo stando” |
Qualche
settimana fa ho assistito alla prima rappresentazione di Mangiafuoco,
che a sua volta è il primo tempo di un’opera ancora senza titolo,
scritta da Diego Chersicola. Eravamo in pochi, il luogo era perfetto,
gli interpreti adeguati, il testo eccellente. Dopo, camminando lungo il
reticolo di vie e slarghi della Citavecia di Trieste, ero come sospeso.
Pochi metri sopra terra, eh? Però mi sembrava di vedere meglio, più in
prospettiva. Le parole sono ponti, mi sono detto.
E adesso di nuovo, sono qui in poltrona (sia benedetto Steve Jobs che
ci permette di scrivere ovunque), e mi sembra di essere in volo. Sto
viaggiando ancora, i miei pensieri sono leggeri, il fumo del toscano è
la loro scia. Qui al mio fianco la copia del mio ‘biglietto aereo’ di
147 pagine: Il Ciclope, di Paolo Rumiz (Feltrinelli).
Cosa fa di un libro una macchina volante ? L’autenticità, l’urgenza, e
lo stile. Vorrei avere lo spazio e le occasioni di dirvi meglio cosa
siano, qui mi limito a questo: se non ci sono ve ne accorgete. Come
l’amore, che sappiamo benissimo quando non c’è, e quando c’è sospende e
fa vibrare.
Valerio Fiandra
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Libro indegno, non lo presento
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Chiedo
ospitalità pregando di pubblicare questo mio messaggio. Sono
sconcertato che un'associazione degna come l’Anpi promuova a Roma la
presentazione di un libro così indegno come “Sionismo, il vero nemico
degli ebrei”.
Mi era stato chiesto, prima ancora di poter verificare il contenuto del
libro, di intervenire eventualmente fra il pubblico per controbattere
le tesi lì esposte. Invece ricevo solo ieri sera, gentilmente da
Riccardo Pacifici, la locandina in cui il mio nome compare a mia
insaputa fra gli oratori. Ho saputo inoltre della natura del curatore e
promotore dello stesso libro e quindi mi dissocio totalmente
dall’iniziativa e non intendo partecipare ad alcun dibattito del genere.
Giorgio Gomel
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