Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui         26 Settembre 2019 - 26 Elul 5779
L'INTERVENTO DI UCEI E RABBINATO ITALIANO 

"Antico cimitero ebraico di Mantova,
valori non negoziabili da tutelare"

Torna ad accendersi l’attenzione mediatica sull’antico cimitero ebraico di Mantova, al centro del progetto di rigenerazione urbana Mantova Hub.
Alcune criticità emerse sono state il tema di un incontro che si è svolto nelle scorse ore tra rappresentanti del Comune, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia.
“Nell’incontro il sindaco ha chiarito che sono previsti in tempi brevi lavori di scavo nel capannone 2, costruito sull’area cimiteriale, in profondità di 1,4 m con l’impianto di numerosi piloni. Questo intervento costituisce un’evidente profanazione delle sepolture sottostanti. Il sindaco si è dichiarato disponibile a esaminare soluzioni alternative, purché senza aggravio economico e nel rispetto dei progetti di costruzione che sono comunque irrispettosi delle sottostanti sepolture. L’intervento sul capannone 2 – riferisce in una nota il presidente dei rabbini italiani rav Alfonso Arbib – è peraltro solo una parte di un progetto che presenta varie criticità”.
“L’imminente grave profanazione – prosegue rav Arbib – costituisce non solo un’offesa alla tradizione religiosa ma a nostro parere è anche in contrasto con le leggi dello Stato sui vincoli cimiteriali e sulle specifiche leggi dello Stato sulle sepolture ebraiche. L’urgenza ci impone di sciogliere il riserbo che come rabbini abbiamo finora tenuto sull’argomento e a denunciare pubblicamente la situazione chiedendo l’immediata interruzione dei lavori e la revisione dei progetti nel rispetto della normativa religiosa”.
“Quello che ci troviamo ad affrontare – afferma il presidente dell’Ari – è un problema religioso e umano estremamente sensibile: il rispetto dei morti è alla base di qualunque società e tocca sentimenti profondi dell’animo umano. Il Comune di Mantova ha sicuramente fatto sforzi per tenere conto di questa sensibilità, chiediamo di fare un ulteriore sforzo e di evitare quella che a tutti gli effetti si configurerebbe come una profanazione”.
Noemi Di Segni, presidente UCEI, parla di Mantova Hub come di un “progetto ambizioso che ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione della presenza di una gloriosa Comunità ebraica nel territorio mantovano, tra le più importanti d’Italia per storia, tradizione, studiosi e personaggi che l’hanno animata nel corso dei secoli”. Ma anche di sfida che, in ogni sua fase, “non potrà prescindere da alcuni punti fermi, a partire dall’osservanza, non negoziabile, delle prescrizioni ebraiche in materia di sepoltura e rispetto dei morti”.
“In Italia – aggiunge Di Segni – la legge sull’Intesa (101/89) riconosce rilevanza e la tutela dei siti religiosi. Conformemente a ciò, in ogni intervento che si vorrà attuare, gli enti e le istituzioni coinvolte sono chiamate a tenere conto sia della legislazione vigente che dell’impostazione normativa religiosa. Le norme ebraiche cui attenersi sono quelle indicate dal rabbinato italiano e nello specifico dall’Ari, che ha il ruolo di definire autorevolmente le questioni inerenti l’Halakhah, la Legge ebraica, in Italia. L’invito e l’appello è quindi a ricercare le soluzioni architettoniche e interventi compatibili, in un tavolo che veda riuniti Comune, UCEI, Ari, Comunità ebraica locale, Soprintendenza”.
Conclude la Presidente UCEI: “La valorizzazione dell’area cimiteriale come sito di interesse nazionale e mondiale e la sfida di far conoscere a un pubblico ancor più vasto Mantova, la sua antica Comunità ebraica e l’intensa tradizione cabalistica che da questa città si irradiò nel mondo intero, sono alla base del protocollo siglato ad aprile 2018 con l’amministrazione cittadina. Lo spazio per proseguire in questa direzione esiste, definendo azioni chiare a tutela di principi e valori irrinunciabili”. 

(Nell’immagine un recente sopralluogo nell’area)

L'INCARICO DI RIVLIN AL PREMIER USCENTE E LEADER DEL LIKUD

Netanyahu in cerca di una coalizione

“Farò ogni sforzo per stabilire l’unico governo possibile per Israele in questo momento: un ampio governo di unità nazionale”. La promessa è di Benjamin Netanyahu, leader del Likud e Premier uscente d’Israele a cui il Presidente Reuven Rivlin ha affidato l’incarico di formare il nuovo governo. Una missione complicata visto che il partito Kachol Lavan con cui Netanyahu ha annunciato di voler costruire l’esecutivo ha messo un veto proprio su di lui: per l’ex generale Benny Gantz non è possibile sedersi “in un governo guidato da un premier che deve fronteggiare accuse gravissime”. Il riferimento è ai procedimenti a carico di Netanyahu, che nelle prossime settimane (il 2 ottobre la sua audizione davanti al procuratore generale, che il capo del Likud ha chiesto che sia trasmessa in diretta perché “non ho nulla da nascondere”) potrebbe essere incriminato per corruzione. Per questo Gantz, secondo i media israeliani, ha rifiutato la proposta mediata dal Presidente Rivlin di alternarsi alla guida del governo con Netanyahu.

L'OMAGGIO DELL'ATENEO TORINESE

"Benvenuto Terracini, linguista formidabile"

“A poco più di cinquant’anni dalla scomparsa di Benvenuto Terracini e dall’istituzione nel maggio 1968 dell’Archivio delle Tradizioni e del Costume Ebraici Benvenuto e Alessandro Terracini da lui fortemente voluto e dedicato alla sua memoria, la decisione dell’Università di intitolare al suo nome l’aula della Scuola di Scienze Umanistiche viene a colmare un debito dell’ateneo e della stessa Città di Torino nei confronti di un insigne maestro conosciuto e apprezzato dalla comunità scientifica internazionale”. Queste le parole con cui Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica torinese, ha voluto commentare l’intitolazione nelle scorse ore dell’aula a Terracini. Con l’eccezionale sensibilità intellettuale che lo contraddistingueva e con una non comune lungimiranza, è stato ricordato nel corso della cerimonia, Terracini auspicava fin dall’inizio degli anni Sessanta la creazione di un polo culturale in seno alla Comunità, un luogo, fisico e istituzionale, appositamente dedicato a custodire le memorie documentarie dell’ebraismo piemontese.

IL VIDEO RELATIVO ALLE ANTICHE CATACOMBE

Venosa, la traccia ebraica riscoperta

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, in collaborazione con l'amministrazione comunale, ha organizzato a Venosa un convegno sulle catacombe ebraiche, al centro di un intenso percorso di riscoperta e valorizzazione che ha tra i protagonisti la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia. Il convegno, che arriva a pochi mesi da un ingente stanziamento ministeriale con oggetto proprio il sito lucano, è stata l’occasione per presentare il video del progetto di restituzione digitale delle catacombe recentemente realizzato con il sostegno tra gli altri dell'Associazione Daniela Di Castro. 

UNA VITA NEL SEGNO DELL'ECLETTISMO 

Adriana Liscia (1927-2019)

Ogni lunedì l’appuntamento era al pianoforte di un locale livornese, dove a oltre 90 anni sapeva ancora catalizzare l’attenzione del pubblico.
Nata a Casablanca nel 1927, arrivata in Italia nel dopoguerra, Adriana Liscia è stata una donna brillante, capace di rompere gli schemi. Un’artista a tutto campo: dalla recitazione alla musica, dalla danza classica allo sport. Il debutto sul grande schermo negli Anni Cinquanta, al fianco tra le altre di una giovanissima Sofia Loren. Una passione, quella per il cinema, che l’ha portata anche a ritagliarsi uno spazio come produttrice. Tra i tanti riconoscimenti di cui ha potuto fregiarsi in una vita caratterizzata da molti interessi anche medaglie ottenute nel pattinaggio a rotelle e nell’ippica.
“Mamma era genio e sregolatezza. Una vera e propria trascinatrice nel mondo dell’arte visiva, della musica, del balletto. Una figura che ha lasciato il segno in ogni campo in cui ha scelto di cimentarsi” la ricorda commossa la figlia Giada, che in questi giorni sta ricevendo centinaia di messaggi dalle provenienze più disparate. Un affetto travolgente che, afferma, è di grande conforto.



Rassegna stampa

L'incarico a Bibi 
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Israele e l'identità dei laici 
“Hadatà”: chiunque abbia seguito il dibattito politico in Israele in tempi recenti conosce questa parola, che viene usata con il significato di coercizione religiosa. Con toni decisamente esagerati ogni cosa, perfino l’eventuale citazione di un versetto in una classe, può essere additata come tentativo subdolo di “irreligiosire” la società. Nell’ultima campagna elettorale il “salvare l’ebraicità dello stato” è stato ossessivamente sventolato da una parte contro l’altrettanto ossessiva “necessità di preservare uno stato libero dall’oppressione religiosa”.
 
Rav Michael Ascoli
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Setirot - Il libro della vita 
Il 29 settembre sera, 29 del mese di Elùl, cadrà il Capodanno ebraico, Rosh haShanà. E inizieranno gli yamìn noraìm, i dieci giorni terribili – io preferisco chiamarli solenni – che ci condurranno a Kippùr, giornata dell’espiazione. Saremo iscritti nel “libro della vita” anche quest’anno? Giudicherà Dio, che per persone come me è la propria coscienza. Che poi forse però sono la stessa cosa.
Shanà tovà u’metukà a tutte e tutti, che sia un anno buono e dolce.
Stefano Jesurum, giornalista
 
Vasillj Grossman e i totalitarismi
Molto è stato detto, in questi giorni, a proposito della risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre, che tende a unire in un’unica, indistinta condanna nazismo e comunismo sovietico e chiede “l’affermazione di una cultura della memoria condivisa, che respinga i crimini dei regimi fascisti e stalinisti e di altri regimi totalitari e autoritari del passato”. Come ha scritto Claudio Vercelli, la risoluzione è l’ennesimo segno che “la storia è stata espugnata da tempo dalle cittadelle della sua produzione scientifica. 
Giorgio Berruto
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In ascolto - Dono per Rosh Hashanah
“Un uccellino mi ha inviato una piuma. Volevo restituirla, ma ha detto: no, è un dono per Rosh Hashanah. Possa tu avere un anno piacevole. Anche tu! Grazie!”. Inizia così una bella canzone-filastrocca, che continua elencando altri doni, molto semplici: un piccolo ramo invia una foglia rossa, una nube grigia invia una gocciolina e una bella ragazza disegna sulla sabbia il sole, il cielo e un fiore.
Maria Teresa Milano
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Machshevet Israel - Aniconismo perfetto
Nel De bello iudaico (libro II, cap.9) Giuseppe Flavio riferisce del tentativo di Ponzio Pilato di introdurre nottetempo nel Tempio di Gerusalemme le immagini dell’imperatore Tiberio e di come questo gesto idolatrico avesse suscitato accesissima protesta tra gli ebrei: sdegnati, alcuni di essi si recarono a Cesarea implorando umilmente il prefetto romano della Giudea di rimuovere quelle immagini che contravvenivano alle loro leggi e tradizioni.
 
Massimo Giuliani
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Scegliere la vita 
“Io ho posto davanti a voi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli la vita, così che viviate tu e la tua discendenza” (Devarim 30, 19). Così il Signore che tutto può chiede all’uomo di mettere in atto il libero arbitrio per optare tra la vita e la morte, tra il bene fine a se stesso e la ricerca di compensi materiali. 
Sara Valentina Di Palma
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La speranza sotterrata nella piantagione di Buxton
Ogni ebreo sulla Terra sa cosa sia l’HaTikva, canto del popolo ebraico (dal 1948 inno dello Stato d’Israele) su testo scritto nel 1877 dal galiziano Naftali Herz Imber (il titolo originale era Tikvatenu, “nostra speranza”) e messo in musica nel 1888 dal rumeno Samuel Cohen.
La melodia affonda le sue radici nei secoli ma la somiglianza più evidente è quella con il tema del poema sinfonico Vltava di Bedřich Smetana.
Francesco Lotoro
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L'equiparazione tra nazismo e comunismo
La risoluzione votata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo sull’equiparazione tra nazismo e comunismo sembra fatta apposta per far arrabbiare gli storici. Intanto per l’invasione di campo che i rappresentati riuniti a Strasburgo avrebbero compiuto: il giudizio sul passato spetta agli storici, mentre è compito dei politici occuparsi del presente e dei suoi effetti sull’avvenire. Inoltre agli storici non piacciono le generalizzazioni. 
 
Valentino Baldacci
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