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21 Gennaio 2019 - 15 Shevat 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Qualunque amore tra persone che dipenda da qualcosa, cessa con il venir meno della cosa. Se invece non dipende da nulla non finisce mai. (Avoth 5, 16)
Israele è legato alla Torah e la Torah e legata al Santo e Benedetto Egli Sia (Zohar 3, 73)
Hillel diceva: Sii discepolo di Aron, ama la pace e insegui la pace, ama tutte le creature e avvicinale alla Torah. (Avoth 1, 12).
 
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Anna
Foa,
storica
Abbiamo perso molto in questi ultimi anni. Abbiamo perso la capacità di non essere indifferenti, quella di non odiare, quella di provare rispetto per gli altri. Le nostre parole sono sempre più vani esercizi retorici per gonfiare il nostro io. Eppure, ci può essere un uso diverso delle parole. Ce lo ricorda Fania Oz ricordando suo padre Amos Oz: "Abbiamo le parole, scrive. Le parole di mio padre e le parole degli altri, e tutte le parole buone che aspettano ancora di essere pronunciate. Queste parole ravvivano l'amore, incarnano i sogni e talvolta cambiano il mondo. Queste parole non moriranno, e presto qualche speranza si trasformerà in realtà anche qui da noi".
 
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Siria-Israele, attacco
nella notte
Nella notte l’esercito israeliano ha annunciato l’attacco contro obiettivi militari iraniani in Siria e avvertito le autorità siriane di non reagire. Un’operazione a sorpresa arrivata dopo un bombardamento aereo diurno effettuato nei pressi dell’aeroporto di Damasco. “Tra Siria e Israele scambi di accuse e raid incrociati” titola Repubblica a proposito della giornata di ieri.
La Stampa si concentra invece sulla visita del Premier Benjamin Netanyahu in Ciad. La tappa nel Paese africano, nelle parole del Primo ministro, “è parte di un cambiamento drammatico che stiamo facendo nel mondo arabo e islamico”. Un cambiamento che, ha aggiunto, “disturba, e perfino fa infuriare l’Iran e i palestinesi, che tentano di prevenirlo”.
Sempre a proposito di Netanyahu, Il Fatto Quotidiano analizza il suo successo comunicativo sui social network. Nel pezzo si parla di “oscura battaglia” e si legge: “Gran parte dei contatti arrivano dall’estero e non hanno un’origine chiara”.

“Noi come Nazioni Unite siamo al fianco dei Paesi di prima linea. Ma chiudere i porti, rifiutando alle persone di sbarcare, è sbagliato da parte di tutti i Paesi, non solo dell’Italia”. Così l’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati Filippo Grandi in una intervista con il Corriere.

Sui giornali si parla anche di Memoria. L’attenzione del Giorno è sul Viaggio in Polonia organizzato dal Miur insieme all’UCEI. Il viaggio, scrive il quotidiano milanese, “inizia dalla Piazza degli eroi del Ghetto di Cracovia con i racconti dello storico Marcello Pezzetti”. La Stampa dà invece appuntamento a domenica, con la Run for Men a Torino. “La prima tappa sarà davanti alla sinagoga di piazzetta Primo Levi, centro della vita ebraica torinese di oggi” spiega il presidente della Comunità locale Dario Disegni.

Su La Nazione e sui dorsi toscani si parla invece del treno con oltre 500 ragazzi partito da Firenze, poche ore dopo la consegna della medaglia d’oro Pegaso della Regione a otto testimoni e sopravvissuti. Dal presidente della Regione Enrico Rossi l’invito ai giovani “a non essere indifferenti di fronte agli orrori e alle tragedie che ancora oggi accadono nel mondo”.
 
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  davar
il veleno sui social network
Lannutti, il senatore a 5 stelle
che rilancia le tesi antisemite

A poche ore dalla presentazione del suo libro a Palazzo Madama – ‘I conquistatori. La svendita dell’Italia e del Sud Europa nell’era della crisi’, scritto insieme a Franco Fracassi e Tiziana Alterio e da lui stesso pubblicato – il senatore del Movimento Cinquestelle Elio Lannutti (eletto come capolista nel Lazio) ha pensato bene di attirare l’attenzione sulla sua ultima fatica letteraria con una squallida trovata promozionale. Un delirante post su Facebook in cui avvalora le tesi sostenute ne I protocolli dei Savi di Sion, il falso storico creato dalla polizia segreta zarista all’inizio del Novecento che è alla base dell’antisemitismo moderno e di molti complottismi.
Secondo il senatore Lannutti, che da anni rivendica un ruolo da protagonista nella difesa dei diritti dei consumatori, il comportamento di Mayer Amschel Rothschild, “l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale”, portò alla realizzazione di tale documento di denuncia. “Suddiviso in 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto del sistema economico, oggi del globalismo, dei banchieri di affari e finanza criminale” si legge sul profilo Facebook di Lannutti, il cui penultimo saggio “Morte dei Paschi. Dal suicidio di David Rossi ai risparmiatori truffati. Ecco chi ha ucciso la banca di Siena” porta la prefazione del vicepremier Luigi Di Maio).
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gli attacchi israeliani dopo l'aggressione
L'Iran minaccia, Israele risponde
La Siria al cuore dello scontro

Un nuovo atto dello scontro tra Israele e Iran. È quello andato in scena nelle scorse ore in Siria, dove l'aviazione militare israeliana ha colpito diversi obiettivi legati alle Guardie della rivoluzione islamica iraniana, rispondendo all'aggressione di Teheran sul Golan. Il missile partito dalla Siria e intercettato sopra la stazione sciistica israeliana del Hermon era stato infatti lanciato dall'Iran in un attacco "premeditato" mirato a scoraggiare Israele dal condurre attacchi aerei contro le milizie della Repubblica Islamica e i suoi alleati in Siria. A riportarlo, le fonti dell'esercito israeliano, che ha risposto all'aggressione – arrivata ore dopo un presunto attacco israeliano sempre in Siria – colpendo prima i siti iraniani a Damasco e dintorni, e poi le batterie di difesa aerea siriana, che avevano sparato sui caccia israeliani. "L'Israel defence force sta attualmente colpendo gli obiettivi iraniani del Quds (unità speciale dell'esercito iraniano) in territorio siriano”, hanno avvisato le forze di difesa israeliane in una dichiarazione durante l'operazione di risposta alla minaccia iraniana.
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il protocollo siglato da ucei, miur, csm e anm
Memoria, una firma per tutelarla
Una due giorni di conoscenza e approfondimento nei luoghi della Shoah. Un percorso doloroso e provante, ma necessario per comprendere a fondo quanto studiato sui libri di scuola.
Il gruppo di ragazzi, impegnati nel tradizionale Viaggio della Memoria organizzato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
hanno visita ieri la città di Cracovia, accompagnati da insegnanti, testimoni e autorità. Nella Sinagoga Tempel, la Presidente Noemi Di Segni e il Capo di Gabinetto del MIUR Giuseppe Chinè, insieme al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Davide Ermini e al Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci, hanno siglato un protocollo d’intesa comune, ideale prosecuzione degli accordi intercorsi e attuati negli scorsi anni, sulle attività di sensibilizzazione e di formazione nelle scuole relativamente alla Memoria.
L’incontro alla sinagoga è seguito al percorso di scoperta del quartiere ebraico e di quel che rimane del ghetto che i nazisti crearono e utilizzarono quale luogo di transito e per la liquidazione di oltre sessantamila persone.
Il percorso, illustrato dal consulente scientifico della Fondazione Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti, ha fatto comprendere le dinamiche della concentrazione nei ghetti, dove gli ebrei venivano sostanzialmente lasciati morire di stenti e dai quali partirono una gran parte delle deportazioni.
L’intensa giornata si è conclusa, dopo cena, con un incontro con la testimone Andra Bucci, e con la proiezione del cartoon La stella di Andra e Tati, ispirato alla storia sua e di sua sorella Tatiana.
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la nota congiunta di ucei e comunità 
“Napoli, istituzioni riconsiderino
sostegno a movimenti antisemiti"

La Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la Presidente della Comunità ebraica di Napoli hanno inviato la seguente nota ai vertici delle istituzioni napoletane:

Sindaco De Magistris, Giunta comunale, Rappresentanti delle Acli campane e dell’Università Federico II di Napoli,
siamo venute a sapere con sconcerto che il prossimo 29 gennaio, nella sede solenne del Maschio Angioino, è prevista una conferenza dal titolo “La tragedia palestinese nella crisi del diritto internazionale” durante la quale sarà illustrato l’ordine del giorno del Consiglio comunale di Napoli per l’embargo militare a Israele. Un evento che è promosso tra gli altri dal Movimento BDS, rete internazionale che sostiene il boicottaggio dello Stato ebraico e le cui posizioni sono molto spesso caratterizzate da un aperto e viscerale antisemitismo.
Ci preme rappresentarvi che nella definizione di antisemitismo formulata dall’International Holocaust Remembrance Alliance che il Consiglio dell’Unione Europea, con risoluzione del 6 dicembre, ha riconosciuto all’unanimità come punto di riferimento imprescindibile per trattare questa minaccia sempre più significativa nel nostro presente, tra le varie casistiche di odio antiebraico spicca la negazione al popolo ebraico del diritto all’autodeterminazione, ad esempio sostenendo che l’esistenza di uno Stato di Israele sia una impresa razzista. E inoltre l’equiparazione tra la politica israeliana contemporanea e quella dei nazisti, tra l’altro sanzionata come ipotesi di riduzione della Shoah.
Posizioni entrambe ricorrenti nelle iniziative promosse dal BDS e attraverso questa iniziativa in preparazione, che le vostre istituzioni sembrano voler avvalorare e che vi chiediamo di voler riconsiderare collocando il dibattito politico nelle sedi internazionali e dei negoziati bilaterali tra i due popoli.

Noemi Di Segni, Presidente UCEI
Lydia Schapirer, Presidente Comunità ebraica di Napoli
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da milano a danzica, la pièce del filosofo
Bernard-Henri Lévy: "In tour
contro chi distruggerà l'Europa"

“L'Europa sta morendo, il populismo sta vincendo. E ho deciso di fare tutto quello che è in mio potere per impedire tutto questo, per consegnare un'Europa diversa alle future generazioni”. Con questo obiettivo in testa, il filosofo e intellettuale francese Bernard-Henri Lévy lancia da Milano la sua pièce teatrale itinerante Looking for Europe: dal capoluogo milanese fino a Danzica, Lévy porterà in scena uno spettacolo di denuncia contro la deriva politica europea. Prima tappa, il 5 marzo al Teatro Franco Parenti da dove il filosofo ha presentato ufficialmente il progetto, in compagnia della direttrice del teatro Andrée Ruth Shammah e di Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, quotidiano per cui Lévy scrive nonché partner dell'iniziativa. “L'Europa sta morendo e tre sono le cause: gli attacchi dall'esterno, come quelli di Trump e Putin; gli attacchi dall'interno di quei populisti che detestano ciò che l'Europa rappresenta ovvero il libero dibattito, la democrazia rappresentativa, la discussione come fondamento democratico e non la figura del capo; e infine sta morendo a causa della nostra rassegnazione. Mi ci metto dentro anch'io: per anni abbiamo creduto che l'Europa si sarebbe fatta automaticamente, abbiamo creduto che il suo destino fosse scritto nella storia”, denuncia Bernard-Henri Lévy, che, interrogato da Pagine Ebraiche, spiega che “Ahimé sì, parlerò anche di antisemitismo nella mia pièce".
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La Run for Mem a Torino 
Due corse, un messaggio vivo
Un percorso di dieci chilometri rivolto a chi è più preparato sulle distanze significative. E uno di quattro aperto a tutti.
Domenica 27 gennaio è il giorno della terza Run for Mem, la corsa per la Memoria viva organizzata dall’UCEI insieme alla Comunità ebraica di Torino e con testimonial d’eccezione l’ex podista Shaul Ladany, sopravvissuto alla Shoah e al massacro degli atleti israeliani ai Giochi Olimpici di Monaco del 1972.
L’idea è di affermare la vita, che continua nonostante tutti i tentativi di sterminio perpetrati nel corso dei secoli. La vita continua e la forza di vivere, a volte di sopravvivere, va trasmessa con convinzione, avendo il coraggio di raccontare quanto accaduto affinché non si ripeta mai più.
Clicca qui per maggiori informazioni e per iscriverti. 

il docufilm realizzato dalla rai
Tullio, Lia, Guido, Liliana:
quattro voci per la Memoria

L’impatto delle Leggi razziste su quattro giovanissimi ebrei italiani. L’esclusione, l’emarginazione, il baratro che si avvicina. Le persecuzioni e la Shoah.
“Figli del destino”, una produzione Red Film con Rai Fiction per la regia di Francesco Miccichè e Marco Spagnoli, andrà in onda mercoledì 23 gennaio alle 21.25 su Rai1. Ad essere raccontate sono le storie della milanese Liliana Segre, oggi senatrice a vita, ma anche del napoletano Tullio Foà, della romana Lia Levi e del pisano Guido Cava.
Una docufiction realizzata attraverso scene di finzione, il contributo degli stessi testimoni e materiali di repertorio fornito dal CDEC, dall’Istituto Luce Cinecittà, da Rai Teche e dall’United States Holocaust Memorial Museum. Voce narrante l’attore Neri Marcorè.
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qui venezia
Al Ghetto Novo, per la Memoria
Cerimonia in Campo di Ghetto Novo per ricordare le vittime della Shoah con una delegazione della Regione Veneto guidata dal presidente Luca Zaia, accolto sul posto dal presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo Gnignati e dal Consiglio comunitario. Presenti una rappresentanza del Gruppo alpini Ana di Venezia che ha effettuato l’alzabandiera e alcune scolaresche. Tra di esse anche quella del Centro provinciale istruzione adulti (Cpia) composta da alunni stranieri residenti in Italia accompagnati dalla coordinatrice Luciana Milani, mamma di Valeria Solesin, la ragazza veneziana assassinata nel 2015 al Bataclan.
 

qui torino
“Con il calcio costruiamo futuro”
Il Roma Club Gerusalemme è da sempre un modello di incontro e dialogo attraverso lo sport. Lo dimostra, tra le tante, una iniziativa della scorsa estate particolarmente riuscita: una gara di calci di rigore sotto la Porta di Giaffa, uno degli accessi alla Città Vecchia, cui hanno partecipato 250 bambini da tutta Gerusalemme e che ha visto alternarsi in porta vecchie glorie del calcio locale. Mentre in Russia si disputavano i Mondiali, a Gerusalemme ci si sfidava per qualcosa di più piccolo e più grande al tempo stesso. Per il vincitore di questa competizione, un ragazzino 15enne originario del quartiere di At-Tur (Gerusalemme Est), è ora il tempo del meritato premio: una visita in queste ore a Torino, al seguito della Juventus. Stasera infatti Mahmoud, dopo aver visitato il museo della squadra bianconera, sarà sugli spalti dell’Allianz Stadium per assistere alla gara che vedrà contrapposti i padroni di casa al Chievo.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 
Balfour, il ruolo italiano 
Un episodio poco conosciuto nella storia del sionismo e degli eventi che portarono alla nascita dello Stato d’Israele: nella rubrica Italics dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition la ripresa dell’articolo firmato dallo storico Ofir Haivry per il portale americano Mosaic che racconta l’essenziale ruolo svolto da rappresentanti italiani prima e dopo la dichiarazione Balfour.
Nel maggio 1917 “Sonnino fece preparare una lettera formale dove spiegava che, pur non potendo come ministro degli Esteri esprimersi in modo definitivo sul merito di un piano che coinvolgeva tutti gli alleati in guerra, parlando in modo generale non si opponeva alla legittimità delle rivendicazioni degli ebrei sulla propria terra ancestrale.
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pilpul
Oltremare - Tempo di sci
Inverno, tempo di neve e sci, che in Israele significa di solito volare da qualche parte nel nord Italia o comunque oltremare, oppure dare l'arrembaggio all'unico monte che abbiamo che abbia la capacità di innevarsi, il Hermon, quelle poche volte all’anno che lo fa. La salita al Hermon è cosa epica. Non come da noi per le cime maestose che fanno ala quando si sale su in montagna e si guarda i pini carichi di neve e la linea dei duemila metri oltre la quale i pini si fermano e inizia il bianco assoluto. No. In Israele la cosa epica è sempre e comunque, in ogni stagione e in ogni angolo del paese, il traffico. Gente che si sveglia alle tre per mettersi in macchina nella speranza di entrare. Code infinite e abbastanza pazienti - il fine ultimo è divertirsi, portare bambini che in molti casi non hanno mai visto né di certo toccato la neve a rotolarsi sulle discese su quello che noi chiamavamo con affetto “il paciugo”.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Addio a un eroe
“Nessuno potrà uccidere la cultura ebraica” sono state le ultime parole di Georges Loingier, che si è spento a fine dicembre nella sua casa di Parigi a 108 anni. Poco conosciuto in Italia, ha vissuto una vita da eroe, salvando centinaia di bambini ebrei durante la guerra. Oltre all’eroismo, quello che ha contraddistinto la sua attività era la fantasia e l’attenzione al benessere psicologico dei bambini: li faceva giocare, cantare, organizzava attività sportive per distrarli e sciogliere la tensione.
Escogitò infiniti sotterfugi per farli entrare clandestinamente in Svizzera, con la complicità di ferrovieri, guide, sindaci dei paesi di frontiera, e anche del mimo Marcel Marceau (che era suo cugino e lavorava anche lui per la Resistenza): lo ingaggiò per creare un’atmosfera rilassata e giocosa prima di far attraversare il confine ai suoi giovani protetti.


Viviana Kasam 
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